Festival del biometano e inaugurazione del più grande impianto di biometano in Europa
Venerdì 26 maggio 2023, nel corso del primo Festival del biometano, è stato inaugurato a Schiavon (VI) il più importante impianto di biometano in Europa che trasforma i reflui zootecnici in energia rinnovabile e fertilizzante naturale.
L’evento, promosso da FemoGas e Coldiretti Vicenza con il supporto di Legambiente, è stato concepito come una grande festa popolare ispirata alle tradizioni contadine. Duplice l’obiettivo: ricreare le atmosfere della civiltà rurale da cui nasce e nella quale vive questo impianto all’avanguardia, avvicinare la popolazione al tema molto sensibile dell’energia, facendo toccare con mano una valida alternativa alle fonti fossili, migliorativa sia dal punto di vista dei costi ambientali sia di quelli in bolletta per i cittadini.
L’IMPIANTO
L’impianto, promosso da Iniziative Biometano (Gruppo FemoGas), è gestito da due società operative, Motta Energia e EBS, di cui sono socie 117 aziende agricole attive nel territorio del Brenta, principalmente nei comuni di Schiavon, Pozzoleone, Bressanvido, Sandrigo.
Proprio la compartecipazione è un elemento unico e distintivo: gli allevatori alimentano quotidianamente l’impianto con 360 tonnellate di letame, liquami bovini e pollina, vedendo il loro impegno premiato dalla restituzione sotto forma di fertilizzante organico naturale.
Ogni anno l’impianto produce 7 mila tonnellate di biometano, quantità sufficiente a soddisfare il fabbisogno annuale di 200 automezzi pesanti che percorrono 100.000 chilometri ciascuno.
Se il metano diventa biometano liquido, la componente gassosa, cioè l’anidride carbonica, sarà presto recuperata e ceduta alle industrie che se ne servono: il settore alimentare, per esempio, la impiega nelle bibite gassate.
Oltre al biometano, l’impianto produce il digestato. Questo compost è utilizzato, nella sua frazione liquida azotata, per concimare i campi delle stesse aziende socie, e nella frazione solida per la concimazione di precisione in viticoltura, in floricoltura e in orticoltura. Il digestato viene dunque restituito alla campagna in alternativa ai concimi chimici, contrastando la desertificazione dei suoli e contribuendo a preservare la purezza della falda acquifera. Da Schiavon escono 250 mila tonnellate l’anno di digestato e a beneficiarne sono circa 10 mila ettari di campagna.
Questo impianto è considerato un modello virtuoso di economia circolare e quindi sostenibile.
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